Case e ville di campagna, agriturismi, baite, conventi, monasteri, piccoli gruppi di case distanti dal centro abitato sono solo alcuni esempi di strutture che necessitano della potabilizzazione dell’acqua del pozzo.
In queste circostanze solo in rari casi l’acqua risulta potabile e non si ha la certezza che comunque rimarrà tale per lungo tempo. E’ dunque sempre necessario controllarne la qualità.
Sostanze inquinanti delle acque del pozzo
Nelle acque dei pozzi, indipendentemente dalla loro profondità, possono essere presenti diversi contaminanti di varia origine: industriale, agricola e umana.
Analizziamo di quali sostanze inquinanti si tratta.
Batteri e Virus
Spesso questi microorganismi si trovano nelle acque da potabilizzare. Alcuni esempi sono: Salmonella, Escherichia coli, protozoi, miceti, etc.
Ci sono due valide soluzioni per eliminarli:
- La clorazione: cioè l’immisione di cloro nelle acque nel giusto dosaggio.
- L’uso dei raggi ultravioletti.
- La filtrazione.
Sostanze chimiche
Si possono ritrovare nei pozzi sostanze come il ferro e il mangnese, eliminati attraverso il processo di deferrizzazione .
Sostanze che rendono l’acqua torbida
Dopo una pioggia che convoglia terriccio e sabbia nelle acque, queste appaiono torbide: sono necessari quindi filtri chiarificatori per purificarle.
Nitriti e cloruri
Queste sostanze derivano dall’agricoltura, a causa dell’utilizzo dei fertilizzanti e, per essere eliminate dalle acque dei pozzi, richiedono impianti ad osmosi inversa.
Alti valori di durezza dell’acqua
La durezza dell’acqua indica la quantità di calcio e magnesio presenti. Questi sali, precipitando, formano incrostazioni di calcare. Per la depurazione delle acque calcaree sono necessari gli addolcitori.
In conclusione, l’applicazione di diversi processi e strumenti permette di trovare soluzioni per ogni tipologia di contaminante presente nelle acque dei pozzi.
Bisogna quindi:
- identificare il tipo di contaminante presente attraverso analisi chimiche e microbiologiche delle acque del pozzo;
- rivolgersi ad una ditta competente in grado di progettare impianti efficaci e su misura.
Non sono assolutamente sufficienti i sistemi di trattamento al punto d’uso. Quando si tratta di potabilizzazione dell’acqua del pozzo è necessario l’impiego di tecnologie a cascata che si integrino l’una con l’altra assicurando, alla fine del processo, un’acqua pura.
Analisi chimico-fisiche e microbiologiche
Per stabilire se l’acqua del pozzo è potabile, è necessario effettuare diversi prelievi dell’acqua del pozzo in stagioni diverse dell’anno e svolgere delle analisi chimiche.
La normativa elenca tutti i parametri che definiscono o meno la potabilità dell’acqua del pozzo, ma non è necessario controllarli tutti: l’importante è verificare la composizione microbiologica dell’acqua, la presenza di alcuni metalli e di altre sostanze.
L’importante è consultare il tecnico di laboratorio e/o un esperto di impianti di potabilizzazione dell’acqua del pozzo. Proprio in base alla loro opinione si deciderà il tipo di impianto necessario ed adatto.
Se l’acqua del pozzo non risulta potabile
In questo caso bisogna affidarsi ad un’azienda competente che:
- progetterà un impianto di trattamento adatto da posizionare nella tubazione principale. L’impianto richiederà naturalmente una manutenzione regolare che prevede ad esempio il cambio periodico dei filtri;
- installerà un piccolo impianto di affinamento al punto d’uso per ottenere un’eccellente acqua da bere.
Se l’acqua del pozzo risulta potabile
In questo caso è necessario installare comunque dei filtri chiarificatori che garantiscano, anche in caso di un’eventuale contaminazione, una disinfezione dell’acqua.
E’ bene prevedere anche l’installazione di un sistema di sterilizzazione a raggi ultravioletti per eliminare eventuali virus e batteri presenti.